Navigando su facebook mi sono imbattuta nello sfogo di una mamma che aveva molte belle speranze per la sua gravidanza ed il suo parto, ma che non ha trovato l’assistenza che l’avrebbe aiutata in modo corretto.

Io sono un ostetrica e leggere queste storie mi fa venire la pelle d’oca; pure a me, pur essendo una professionista sanitaria, é capitato di sentirmi impotente di fronte a scelte ed azioni che né la scienza né la medicina basata su evidenze scientifiche giustificava, ho sentito lacrime di rabbia per quanto non riuscivo a sopportare certe decisioni, che non potevo contare perché “le dice il ginecologo”, e capisco benissimo queste donne che vengono assistite in modo non congruente con quanto le evidenze scientifiche specificano, spesso a causa della mancanza di aggiornamenti, o solo “per fare in fretta”. Io spero che nel mio piccolo potrò aiutare le coppie ad avere un’ assistenza al percorso nascita che rispetti le linee guida e si basi sulle evidenze e ridurre tutti quegli interventi non necessari e non scientificamente provati:

Questo lo sfogo della mamma:

“Oggi sarebbe dovuto nascere Samuele invece è nato 6 giorni fa di fretta con un cesareo d’urgenza che di urgente non aveva niente se non la voglia del ginecologo che mi aveva seguita in gravidanza di chiudere il capitolo Giorgia ed andare in vacanza…sono stata mutilata, derisa, offesa e non creduta…
Quella pressione alta che rilevava solo lui in ospedale e mai rilevata così alta a casa quei rischi che elencava a cui tutti credevano ma che gli esami smentivano, a 6 giorni da quel momento orribile ancora non riesco a credere di aver ceduto, io sempre forte e sempre convinta delle mie idee mi sono lasciata convincere a fare ciò che non volevo.
Doveva essere la mia seconda gravidanza di rinascita e sono stati 9 mesi di lacrime per colpa dell’egoismo del padre. Doveva essere il mio secondo parto perfetto, naturale e rispettato a differenza del primo, naturale si ma comunque medicalizzato e invece niente.
In ospedale nessuno che sia venuto a trovarmi, mi sono ritrovata sola con i miei che mi facevano compagnia e tenevano la bimba grande e mio marito che pensava a lavorare e seguire i suoi amici.
Sono distrutta, convinta che siano gli ormoni e che presto andrà meglio ma vorrei tanto tornare indietro nel tempo e cancellare tutto questo…
Scusate lo sfogo ma nessuno riesce a capire come mi sento e tutti mi dicono che esagero”.

Ho voluto condividere questo messaggio per diffonderlo e non far sentire sole le mamme che hanno vissuto situazioni simili, per dar la forza a tutte le coppie perché, quando possibile, esigano di avere spiegazioni basate su prove scientifiche di ciò che il curante propone/impone loro, per dire a tutte le mamme che sentirsi sole, affrante stanche… non è un segno di debolezza, non è “inventarsi le cose” o “esagerare”, siete in un momento tanto speciale e stupendo quanto particolare e difficoltoso della vostra vita, con una creaturina che dipende interamente e costantemente da voi, chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma la consapevolezza che essere mamma richiede energie e un aiuto è necessario.

Author Noemi Jennifer Colombo

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